Cos’è la saldatura a radiofrequenza e perchè si distingue rispetto dalle altre tecniche

La saldatura a radiofrequenza, chiamata anche ad alta frequenza (HF) o saldatura diellettrica, è una tecnica di grande affidabilità ed efficacia applicata alla produzione di sacche medicali, e consiste nella giunzione sicura e durevole di materiali.

Questa tecnica si sostanzia tramite l’applicazione simultanea di pressione e di un campo elettromagnetico, che attraverso una determinata frequenza rientrante in quelle consentite dalla normativa in vigore (27,12 MHz; 13,56 MHz; 40,68 MHz), opera sulle molecole dei materiali plastici, in modo tale da renderli saldabili a temperature considerate relativamente modeste.

Questa tipologia di saldatura si effettua tramite un impianto composto da: un generatore ad alta frequenza, una pressa pneumatica, un elettrodo con il compito di trasferire la corrente di frequenza radio al materiale che si intende saldare, e un piano metallico per la saldatura, utilizzato anche per il posizionamento dei materiali.

Sul risultato ottenuto alla fine del processo, influiscono ben 4 fattori: la pressione, l’effetto della saldatura, il tempo e la modalità di raffreddamento; questi parametri possono essere regolati in modo tale da ottenere la combinazione ottimale in base al materiale che si voglia saldare.

saldatura-radiofrequenza

Un altro elemento fondamentale che impatta sul successo di questa tecnologia, da cui evidentemente dipendono i diversi parametri, è il materiale, che deve avere una determinata proprietà dielettrica. Non tutti i materiali, quindi, possono essere saldati con questa tecnica.

Ad esempio, il Policarbonato, Polietilene, Polistirene, Polipropilene e il PTFE; non vengono utilizzati, perché la tensione ad alta frequenza, deve portare al riscaldamento interno del materiale, indipendentemente dall’aumento della temperatura esterna, provocando così la fusione e l’integrazione rapida e definitiva dei diversi materiali, e chiaramente non si presta alle composizioni sopra viste.

Il PVC e il PU sono invece quelli più utilizzati, mentre le varietà di nylon, PA, ABS, PETG anche se potrebbero essere scelte, rischierebbero di implicare un peggioramento dei parametri di lavoro.

La saldatura a radiofrequenza si distingue dalle altre tecniche di saldatura, anche per il fatto che non genera fumi e non è richiesto l’utilizzo di additivi dannosi per la salute, tutelando così l’operatore e l’ambiente.

Possiamo dire in conclusione quindi, che questa tecnica di saldatura sia fortemente consigliata per i tempi molto brevi, e anche grazie al fatto che permette di evitare di bruciare il materiale saldato durante il processo, in quanto questo metodo non necessita calore dall’esterno, ma il materiale viene scaldato all’interno, e questo aspetto differisce radicalmente dalle altre metodologie.

Da un punto di vista funzionale, le performance delle sacche saldate a radiofrequenza sono mediamente più soddisfacenti e costanti rispetto a quelle ottenute con tecniche diverse.

Nel 1985 Infra ha implementato all’interno del proprio processo produttivo il primo impianto per la saldatura a radiofrequenza. Ad oggi all’interno dello stabilimento sono presenti 6 impianti per la saldatura a radiofrequenza e 1 per effettuare la saldatura tradizionale termica.